Thursday, January 27, 2011

24 Hr Laundromat, Manhattan

Dreaming without caffeine

My dreams have always been an important part of my deal with creativity and very often have had a real movie version, because during the evolution of the dream I had way to capture all aspects, from the quality of air or dust on a handrail.
Often I told them, analyzed, and remember waiting for them as a mirror of my deep feelings.
Then I lifted the cup after 7 pm and, lately, I reduced my coffee to a maximum of two per day.
The dreams are gone. I do not remember any more, nor did I feel compared to having the facts. Total darkness since I fell asleep when I woke up, it could happen many times during the notte, ma sempre all'improvviso.
Negli ultimissimi giorni invece questi compagni di viaggio sono tornati.
All'inizio pochi fotogrammi e sempre legati a situazioni di ansia, agitazione, precarietà.
Poi, finalmente, un sogno piacevole. Non così elaborato come in precedenza, diciamo "sotto caffeina" o in età adolescenziale, però almeno piacevole.
Ero in mare aperto, ma avevo la sensazione di avere alle spalle una serranda di una zona industriale. Ero su un mega galleggiante, di quelli che ti ci siedi dentro e lasci mani e piedi ciondolare nell'acqua.
Tutto sembrava calmo e tranquillo. Solo una porta, come di un garage, tornava ogni tanto a sbattermi leggermente contro il piede o contro il galleggiante.
Incuriosita da questa ripetitività, apro gli occhi e vedo, a poca distanza da me, il faccione di un ippopotamo, che era per metà nell'acqua.
Razionalmente so che gli ippopotami non vanno in mare aperto, però nel sogno c'era e mi guardava. Proprio come l'ippopotamo dei documentari, con le frogette tonde, lo orecchiette piccole e le forme arrotondate. E se sei in mare da sola, il faccione di un ippopotamo è grande!
però, guardandolo bene in viso, ho capito che mi rimandava la porta di ferro perchè voleva giocare.

Monday, January 3, 2011

Bratz Kidz Manicure Bedroom

Atlanta airport

Aereporto di Altanta, all'immigrazione cercando di correre all'aereo successivo per Roma.
Nello stesso stanzone, più a sinistra, la lunga fila degli statunitensi in arrivo nel Paese.
Ad un certo punto iniziano ad arrivare molti soldati statunitensi in licenza di capodanno - si direbbe - ancora vestiti con mimetica e stivali.
Sfilano in maniera disordinata, con l'aria un po' sbigottita, in silenzio.
Poi, dalla fila degli statunitensi in arrivo inizia un applauso, sempre più forte e partecipato.
Di tanto in tanto si silenzia e poi riprende. L'altoparlante augura buon anno alle truppe.
Alcuni soldati e soldatesse hanno in mano delle bottiglie, forse per festeggiare la sera.
Superata l'immigrazione li vediamo radunati in un'unica sala. Un tappeto di verde macchiato, sacchi a pelo arrotolati e zaini.
Poi si sparpagliano, ognuno to a different connection. My
be non-violent it is pitted against that applause. It takes courage to really go armed to the teeth in a Middle Eastern country - as suggested by the writing in Arabic on the uniforms - just back from a long war, where the only armed were financed by the grim and muddy oil revenues and drugs?
Today in Italy the body of a young boy, Alpine, has returned from Afghanistan. I am so sorry for him, for his life for his family. Perhaps the Italian is also part of a peacekeeping mission, but that of a state that has been invented to justify all military interventions?

Sunday, January 2, 2011

Arcade Alley Bowlercade

Bocchigliero



Grazie a chi ha pubblicato questi auguri Bocchiglieresi for YouTube ...
link to it here so more people can see it ...
I also like to know who we have to thank ...

For now I say: thank BOCCHIGLIEROTV